Cus Bologna, l'Alma Mater e l'esperienza alle Universiardi

Dici Universiadi e pensi anche ai successi che, in questo contesto - di fatto secondo solo per importanza e partecipazione ai Giochi Olimpici - è riuscito a ottenere il CUS Bologna. Già, perché in Germania, a difendere i colori e il prestigio degli atenei italiani (sotto la bandiera della FederCUSI del presidente Antonio Dima), c’era tanta Bologna.

Brilla Bologna perché da tempo l’Alma Mater Studiorum ha scelto la strada del dual career, che permette agli sportivi di alto livello di continuare a studiare. Senza avere sconti o favori, è chiaro, ma con una serie di strumenti - dalla presenza di un tutor alla possibilità di spostare le date di esami che coincidano con eventi sportivi - che consentono ai giovani di proseguire il proprio percorso accademico con maggiore attenzione. Tra i successi delle Universiadi da registrare, in modo particolare, Alice Nardo. Perché Alice fa parte del gruppo che vince l’oro nella pallavolo femminile. Un’altra medaglia, in questo caso di bronzo, porta la firma di Fabrizio Di Marco che fa parte della squadra di spada che sale sul terzo gradino del podio.

Da applausi, nel mondo dell’atletica leggera, Enrico Montanari e Giovanni Frattini. Il primo conquista la finale del salto triplo, il secondo chiude all’undicesimo posto nel lancio del giavellotto. Nel beach volley, Erika Ditta supera brillantemente il girone di qualificazione. Nella ginnastica artistica, Carolina James termina al nono posto nella prova a squadre, mentre Niccolò Vannucchi fa parte del team tricolore che, dopo il grave incidente capitano a Lorenzo Boniciolli, decide di ritirarsi per rispetto nei confronti dello sfortunato compagno. Nel taekwondo danno spettacolo, senza raggiungere i risultati che avrebbero meritati, Luca Ferella e Diego Gessaroli, mentre Marta Lombardini si ferma ai sedicesimi, sia nel singolare sia nel doppio del tennis.

Proprio Marta è una delle ragazze più felici per questa esperienza internazionale all’insegna del tricolore. “Esperienza davvero bellissima - dice Lombardini - e tutto è andato sopra le mie aspettative. E’ stato un evento straordinario che ha unito sport cultura e giovani talenti. Per me è stato un onore avere rappresentato l’Italia dello sport universitario”.

Concetti simili per Fabrizio Di Marco. “Cerimonia di apertura straordinaria e grandi emozioni. Tutti insieme, con i colori dell’Italia. Motivo di orgoglio e grande felicità- Dal punto di vista dei risultati non sono andato bene a livello individuale. Al di là di tutto, non ho tirato al massimo, ho pagato una giornata no. Diverso, invece, il discorso per la prova a squadre. Eravamo un gruppo vero, anche se non avevamo mai tirato insieme. Invece alle Universiadi ci siamo sostenuti, appoggiati, aiutati. Una squadra vera che si incitava. E’ arrivata così una bellissima medaglia, tanto inattesa quanto meritata. Essere in Germania era già motivo di grande soddisfazione. Contribuire in qualche modo al medagliere azzurro, poi, ci ha riempito di gioia”.

Non sono da meno Luca Ferella e Diego Gessaroli. Ecco Luca: “È stata una bellissima esperienza che ho potuto condividere con la mia squadra. gareggiare e rappresentare il mio paese a un campionato del mondo è un grandissimo onore per me. Il risultato non è stato quello sperato ma questo mi motiva a migliorare e a fare di meglio alle prossime competizioni”. E Gessaroli? “È stata una gara piena di emozioni, ognuno ha dato il massimo e si è visto il vero spirito di squadra. Sono stato davvero orgoglioso di rappresentare l’Italia”.

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