Anna Ceschi, Elena Rossi e Erika Corsi premiate tra gli studenti "Bravissimi dell’Alma Mater” 2019/2020 per meriti di studio e sportivi!

Quest’anno, causa Covid-19, niente cerimonia ufficiale, niente strette di mano con il rettore Francesco Ubertini, niente applausi nel complesso dell’Aula Magna di Santa Lucia, come in passato, ma la soddisfazione resta. E la soddisfazione è doppia, anzi, tripla, per il Cus Bologna perché i tre bravissimi dell’Alma Mater 2019/2020, per meriti sportivi e di studio, sono altrettanti cussini. Anzi, cussine.

Una cifra di 1.500 euro, una borsa di studio più che meritata perché i “nostri” ragazzi lavorano davvero tanto. Sui banchi di via Zamboni, ma anche nelle rispettive discipline sportive. Per proseguire nel loro curriculum scolastico con il massimo dei voti e per continuare a praticare i loro sport, con risultati che danno lustro all’Alma Mater Studiorum in eventi, spesso e volentieri, di carattere internazionale. Per la classifica finale si è tenuto conto del rendimento accademico al quale è stato aggiunto un punteggio sulla base dei risultati sportivi. Fa il pieno, con 2,5 punti, Anna Ceschi, 25 anni, che è iscritta alla magistrale di Scienze Storiche e Orientalistiche. Anna è uno dei punti fermi delle Shout, la squadra femminile del Cus Bologna di ultimate frisbee che, da due anni, è campione d’Europa in carica.

Al secondo posto, con 2,489 punti, Elena Rossi, 20 anni, iscritta a Medicina e Chirurgia. Elena fa parte della sezione di nuoto pinnato del Cus e ha vinto il bronzo sia agli italiani primaverili assoluti sia agli estivi assoluti.

Al terzo posto un’altra campionessa d’Europa, Erika Corsi con 2,152 punti. Erika, 23 anni, iscritta a Scienze e tecniche dell’Attività sportiva, ha vinto il titolo europeo, lo scorso anno, in Polonia, con la squadra di pallavolo (prima volta per il volley rosa del Cus Bologna).

Un risultato straordinario per il Cus Bologna che, da sempre, cerca di coniugare risultati di spessore in sede di esame universitario, sia sui campi da gioco. Come ripetono sia il presidente, Piero Pagni, sia il direttore generale, Federico Panieri.

E sono tre storie diverse, ma vincenti, che fanno riflettere. Elena Rossi perché ha scelto un corso particolarmente lungo e faticoso. Ma alla luce dell’epidemia di Covid-19 abbiamo compreso, una volta di più, quanto siano importanti, per tutti noi, medici bravi e preparati. E un giorno la giovanissima Elena, dimostrerà tutto il suo talento.

Anna Ceschi ed Erika Corsi lanciano, con i loro sport, messaggi di speranza. Anna potrebbe essere una delle poche - dipenderà dalla curva dei contagi - a tornare in campo, tra fine settembre e inizio ottobre, per difendere quella Coppa dei Campioni che, da due anni, è saldamente nelle mani del Cus Bologna. Erika Corsi, invece, avrebbe dovuto partire in questi giorni, per Belgrado, se non ci fosse stato il Covid-19 di mezzo, per difendere il titolo europeo conquistato un anno fa.

“Sono soddisfatta - commenta Anna Ceschi -. Era un risultato che avevo sfiorato negli scorsi anni. E’ un bel riconoscimento che va a fare il paio con la laurea che ho ottenuto, dal divano, a marzo. Adesso devo pensare al dottorato di ricerca: ci sono prospettive sia a Cambridge sia a Leeds, vedremo”. Felice Anna di aver portato in alto i colori del Cus Bologna e quelli di Unibo. “Mi aspettano 3-4 anni in Gran Bretagna. Vorrei continuare a giocare a ultimate frisbee con le mie compagne. In questo periodo, nonostante la quarantena, abbiamo proseguito a lavorare nel migliore dei modi con clip sulla tecnica. Nel primo weekend di ottobre dovrebbe esserci la Champions, ma aspettiamo una risposta definitiva per i primi giorni di agosto”. Intanto è già concentrata sul suo dottorato con Storia del Pensiero Politico delle Donne.

Felice anche Erika Corsi. “Tre borse di studio, tre ragazze del Cus Bologna - spiega sorridendo -. Credo sia un bel biglietto da visita per l’attività che stiamo portando avanti. Se non ci fosse stato il Covid-19 di mezzo, in questo momento mi troverei a Belgrado, per difendere il titolo conquistato un anno fa. Conto che ci siano altre possibilità. Ho un bel vantaggio: perché mi trovo all’interno di una grande famiglia. Sia se penso al Cus Bologna sia se penso all’università. Voglio proseguire nel migliore dei modi i miei studi, anche perché un giorno mi piacerebbe mettere in pratica quello che ho imparato, come allenatore o come preparatore. In questa stagione avrei dovuto frequentare tanti laboratori. Il Covid-19 ha mandato tutto a monte, ma i nostri insegnanti e l’Università di Bologna sono stati straordinari”.

Chiusura con la più giovane di tutte, Elena Rossi. “La borsa di studio è stata una piacevole sorpresa - commenta -. Avevo espletato tutte le formalità a febbraio. Poi, con la vicenda del Coronavirus, mi ero quasi dimenticata. Così quando mi è arrivata la mail è stata una piacevole sorpresa”. E’ iscritta a medicina, la quarantena e il lockdown l’hanno spinta ad amare ancora di più la strada che si è scelta. “Mi sono resa conto di quanta sofferenza ci sia in giro. E che bisogno ci sia di aiutare gli altri. Il Covid-19 mi ha toccato, anche perché ho perso qualche famigliare. Cosa penso delle norme di sicurezza? Credo che un po’ più attenzione, da parte di tutti, non guasti. La vita continua ed è giusto andare avanti, ma facciamo attenzione, perché il virus non è ancora vinto. Adesso mi rimetto a studiare, alternando con il nuoto. Non è facile abbinare i due aspetti. Ma grazie a Unibo e al Cus Bologna riesco a portare avanti entrambe le passioni. Cercando di migliorare, anno dopo anno”.

Tre storie differenti, accomunate dagli stessi colori - il bianco e il rosso del Cus Bologna - dalla frequentazione dell’Alma Mater Studiorium e dall’essere interpretate da altrettante ragazze straordinarie. Ragazze che sono un punto di riferimento, anche in via Zamboni, per tutti gli studenti che insieme con i libri intendono regalare tante soddisfazioni a Unibo anche sui campi da gioco.