Si presenta Alberto Arpino: nuovo schermidore del Cus Bologna

Si chiama Alberto Arpino e, da qualche mese, fa parte della grande famiglia Cus Bologna-Università di Bologna. Anzi, come dice lui, di una famiglia molto allargata perché oltre al Cus e all’Università di Bologna ci sono le Fiamme Rosse, che sarebbero poi la squadra del gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco e la Virtus. “Sono nato a Roma il 3 luglio 1998”, attacca Alberto che a Bologna ci è arrivato per studio. “Sono iscritto al corso di management dello sport - aggiunge -. Un giorno mi vedo come dirigente. Per ora, intanto, voglio far vedere quanto valgo in pedana”.

Ha scelto la scherma e la specialità della sciabola“E a Bologna, e soprattutto all’Università, grazie al Cus, ho scoperto quel progetto che va sotto il nome di dual career e mi sembra davvero molto interessante. Finalmente un riconoscimento per noi sportivi che vogliamo continuare a studiare. Un supporto importante, per portare avanti due attività che non sono inconciliabili, ma necessitano di impegno. E l’università che ci segue e supporta nell’iter scolastico è un bell’aiuto”.

Doppio tesseramento Fiamme Rosse e Virtus Bologna. E, quando ci saranno appuntamenti internazionali legati al mondo accademico, come le Universiadi, i colori biancorossi del Cus Bologna del presidente Piero Pagni. “Nel mio curriculum ci sono un bronzo mondiale under 17. Altri podi, sempre a livello internazionale. E un mondiale a squadra, nel 2018. In azzurro con me c’era Matteo Neri, che oggi è mio compagno in Virtus”. E pure Matteo Neri è uno dei ragazzi che ha imboccato il percorso del dual career.

“L’obiettivo - dice - per uno che fa sport come me, è legato all’avventura olimpica. Il sogno sarebbe vincere una medaglia alle Olimpiadi. Prima, di vincere, però, bisognerebbe staccare il pass per arrivarci. Tokyo è impossibile, sto cercando di lavorare per esserci a Parigi, nel 2024”. Felice di essere nel mondo Virtus. “Ho trovato una bella realtà qua. Praticamente ci sono i due terzi della Nazionale. C’è competizione, ma è una rivalità sana”. Il suo punto di riferimento, nonché responsabile per le Fiamme Rosse, è il professor Fabrizio Santangelo. In Virtus può contare sulla presenza del maestro Andrea Terenzio e a Bologna ha trovato il suo habitat naturale. “Mi piace il centro storico delle Due Torri - commenta - e mi fanno ridere gli amici quando mi parlano di grandi distanze, quando devono spostarsi per 15-20 minuti. A Roma, invece…”.

Ama gli sport e il calcio. “Tifo Lazio - sottolinea, perché nella capitale il derby è una sorta di religione che impone delle scelte di campo -. Ho giocato a calcio fino a 13-14 anni, continuando a tirare di scherma. Poi ho scelto la scherma, ero più portato. Nel calcio girano sicuramente più soldi, ma le soddisfazioni che mi regala la scherma sono impagabili”. Non disdegna nemmeno il tennis e il padel, ma con una sciabola in mano si diverte di più. Adesso è uno dei ragazzi che fanno parte della grande famiglia Alma Mater, il dual career è un supporto che gli consente di portare avanti le sue grandi passioni. “Sì, perché un giorno, una volta appesa la sciabola al chiodo, vorrei rimanere legato al mondo sportivo. Come dirigente”. Intanto vuole andare lontano. Anche con la famiglia Cus Bologna della quale fa parte a giusto titolo.