Doppio argento in Champions League di Ultimate Frisbee per le ragazze e i ragazzi del Cus Bologna

C’è una squadra che, in Europa, detta legge da almeno cinque anni anni. Anzi, le squadre sono due: solo che sono riconducibili alla stessa città, Bologna, alla stessa società, il Cus. Sì, è proprio il Cus Bologna, reduce dalla trasferta in Belgio, a Bruges e da un’avventura chiamata Champions League di ultimate frisbee. Avevamo lasciato i ragazzi dell’Alma Mater Studiorum, prima della pandemia, campioni d’Europa sia con la Fotta (squadra maschile) sia con le Shout (le ragazze). Un anno fa, nel 2020, siamo stati costretti a guardare, come tutti del resto, causa Covid. In Belgio il Cus Bologna dimostra il suo incredibile talento e una preparazione certosina, riportando a casa due medaglie d’argento.

Due secondi posti che valgono tanto, anzi di più. Perché negli ultimi cinque anni - a parte lo stop del 2020 per Covid - il Cus è sempre salito sul podio, a dimostrazione di quanto siano forti, allenati e determinati, i ragazzi e le ragazze che giocano a ultimate frisbee. Nessuno in Italia - solo il Cus Bologna è arrivato al top nel Vecchio Continente -, pochissimi in Europa per far capire quanto l’Alma Mater abbia fatto passi da gigante.

La cronaca: le ragazze non fanno sconti nel girone di qualificazione superando di slancio le Terrible Monkeys di Praga (15-8), le svizzere Fab (15-6) e le svedesi Valkyria (13-8). Nei quarti l’ostacolo arriva dalla Repubblica Ceca, ma anche le 3SB devono arrendersi alle Shout, 15-11. In semifinale ancora le svedesi, saranno pure delle Valchirie, ma contro le biancorosse dell’Alma Mater non c’è storia, 15-9. Shout in finale, ancora una volta. Dopo due titoli d’Europa anche le biancorosse possono sbagliare qualcosa. Forse, però, bisogna anche riconoscere - in ambito accademico il fairplay è di casa - che le avversarie possono essere più forti. Le Shout vengono battute dalle francesi Yaka, 15-9. Ma il Cus Bologna, ancora una volta, esce a testa alta. Anzi, altissima.

E i ragazzi? Cominciano male, perché nell’incontro d’esordio, nel girone eliminatorio, arriva una sconfitta con i belgi Mooncatchers, 15-14. Poi, l’energia cussina, si sfoga contro i Terrible Monkeys di Praga (15-3). Nel power pool, cammino perfetto contro Wall City (14-12) e i francesi Tchac (14-11). Nei quarti di finale successo contro i danesi KFK (15-119 e, in semifinale, lotta dura (ma sportiva) con gli irlandesi Ranelagh, 15-13. E in finale? Ma è chiaro, ci sono sempre loro, gli inglesi di Londra, i Clapham. Ormai l’Europa è una questione a due tra Bologna e Londra - anzi, visto che ci sarebbe la Brexit di mezzo… - questa volta la spuntano i sudditi di sua maestà la regina Elisabetta II, 13-10. Ma Bologna e il Cus confermano di essere al top.

Ecco l’organico del Cus Bologna La Fotta. Coach: John Terninko. Capitani: Simone Gasperini, Arturo Laffi e Giovanni Santucci. Giocatori: Alessandro Franceschi, Alberto Tonelli, Torben Hörnschemeyer, Edoardo Trombetti, Wolfgang Mitterer, David Barzasi, Gabriele Spisso, Andrea Mastroianni, Fabio Coppi, Pavel Pelikán, Pádraig Sweeney, Sebastiano Chini, Alessandro De Lucca, Guglielmo Chini, Gabriele Calarota, Riccardo Venturoli, Federico Caraceni, Riccardo Zanni, Luca Tognetti, Michele Angella, Liam Crisafulli, Sebastian Rossi. Preparatore atletico: Ottavio Martinelli.

Cus Bologna Shout. Coach: Laura Farolfi e Giulio Scozzari. Preparatore atletico: Rocco Di Michele. Capitane: Irene Scazzieri, Sofia Scazzieri e Gaia Pancotti. Giocatrici: Silvia Borghi, Greta Melega, Francesca Sorrenti, Giulia Cristofolini, Anna Ceschi, Maria Chiara Frangipane, Elena Audetto, Ilaria Bonfante, Chiara Lolli, Sara Rabaglia, Cecilia Scagliarini, Ana Diaz, Linnea Seibert, Helle Rørvang, Laura Farolfi, Marta Pederzani, Carmen La Gala, Margherita Giovannini, Mariaelena Simoni ed Erica Marchesini.

In campo femminile una menzione speciale per le tre capitane, Irene Scazzieri, Sofia Scazzieri e Gaia Pancotti. Gaia e Anna Ceschi sono le stelle della difesa, mentre Irene e Maria Chiara Frangipane sono le ragazze che non si risparmiano in attacco. Dà spettacolo anche Cecilia Scagliarini, che dimostra di essere una delle cussine più preparate e pronte per questo evento internazionale. C’è pure il rimpianto, in finale, di aver perso per infortunio, con quello che questo ha comportato, di Irene Scazzieri. Qualche problema anche per Laura Farolfi - nel suo palmares anche la partecipazione in una rappresentativa europea che ha sfidato le americane a casa loro - costretta, per un problema a un piede, a dare una mano più come tecnico aggiunto che come giocatrice (di tanto talento, per giunta) a tutti gli effetti. Tra i ragazzi applausi per Liam Crisafulli, il mago della difesa e per Simone Gasperini, il fantasista della fase offensiva.

Marco Barattini, responsabile della sezione ultimate frisbee nonché vice presidente della Fifd (federazione italiana flying disc), a Bruges rivestiva anche i panni di team manager. Il suo commento non può che essere improntato alla soddisfazione. “Intanto cominciamo con il dire che abbiamo portato in Belgio ben quattro squadre: due maschili, una femminile e una di mixed. In totale un centinaio di persone, dal punto di vista logistico non è stato semplice”. Poi si sofferma sui risultati. “I ragazzi hanno rischiato di uscire subito, si sono ripresi e hanno chiuso nel migliore dei modi. Le ragazze hanno sempre vinto, fino alla finale”. La situazione è cambiata negli ultimi giorni. “Diciamo che il meteo e gli acciacchi ci hanno messo in difficoltà. A livello maschile non abbiamo potuto utilizzare Santucci e De Lucca, che aveva un accenno di stiramento, alla fine si è stirato davvero. Nonostante questo, dopo un inizio duro, 3-1, siamo arrivati fino all'8-8. Stesso discorso per le ragazze, prive di Laura Farolfi che hanno perso pure Irene Scazzieri. Detto questo, però, siamo arrivati in finale. Cinque volte sul podio in sei anni, tre ori. E' il segno che alle spalle di questi successi c'è una struttura che funziona e che permette al Cus Bologna di rimanere al top. Grazie anche al progetto Dual Career che consente ad alcuni ragazzi di concentrarsi sia nello sport sia nello studio. L'anno prossimo la Champions dovrebbe cambiare. E, a Pasqua, ci sarà anche un concentramento proprio a Bologna. Noi, Bruges e Amsterdam. Noi con un campo da ultimate. Sì, siamo sempre al top”. Anche perché tra giocatori élite e appassionati, il Cus Bologna ha già raggiunto il numero di 300 tesserati. Può bastare per sentirsi davvero grandi.