Applausi. Applausi a scena aperta - c’è anche l’assessora allo sport del Comune, Roberta Li Calzi - per il CUS Bologna che chiude la settimana in modo perfetto. Ventotto delegazioni ricevute con tutti gli onori, partite, spettacolo, qualche festa, goliardia e pure un titolo europeo. E un secondo posto che vale doppio. Fa festa davvero il CUS Bologna che vince con le donne, bissando il titolo conquistato un anno fa, e strappa il secondo posto con gli uomini, battuti solo dai giganti di Lituania. Oro, argento e sorrisi.
Dal 2017 a oggi, i titoli europei universitari - e solo nel basket - sono addirittura sei. Non male considerando i due anni di stop per Covid. Nessun altro ateneo come l’Alma Mater Studiorum, una macchina perfetta che sa sognare, pianificare, costruire. Vedere un passo in avanti. Perché l’organizzazione è figlia di un momento nel quale il CUS, dopo aver vinto tanto, ha provato a creare i giochi in casa sua.
I favori del pronostico, spesso e volentieri, vanno di pari passo con la pressione. Le ragazze e i ragazzi del CUS Bologna si dimostrano delle persone incredibili, soprattutto degli amici.
Perché le squadre del CUS Bologna hanno una peculiarità. Si trovano due-tre volte l’anno, per un periodo limitato. Nell’arco di una settimana devono essere capaci di trasformarsi in gruppo, per provare a vincere.
Se non si fa gruppo non si fa da nessuna parte. Ma siccome il CUS Bologna è una grande famiglia, non solo va, ma va pure lontano.
Cominciamo dalle ragazze di Jordan Losi che, in finale, si sono ritrovate faccia a faccia con Valencia. Le spagnole erano state le uniche a battere le biancorosse. Stavolta non c’è storia. Tranne un breve vantaggio iberico c’è solo Bologna: finisce 90-66 (24-21; 43-29; 69-46). Jordan Losi è un allenatore felice e appagato (momentaneamente). Jordan sa cos’è il CUS Bologna per aver indossato quella canotta anche da giocatore. Per aver conquistato un sesto posto, nell’ormai lontano 2007, che in quel momento sembrava un risultato fantastico e ineguagliabile. “E’ bellissimo - racconta Losi -, bellissimo ripetersi. Adesso ci godiamo questa vittoria. Il merito è tutto delle ragazze che hanno giocato in modo splendido, si sono sacrificate e si sono mosse come una squadra. Ma è una vittoria che parte da lontano perché dobbiamo ringraziare tanti. Quelli che ci hanno permesso di arrivare a questo punto, con questa organizzazione e questa spinta. Penso al rettore Molari e al nostro presidente Piero Pagni. Penso al direttore generale Federico Panieri e alla vice presidente Valeria Taraborrelli. Ma anche a Matteo Galli, Agostino Briatico, Chiara Boschi e più in generale tutti quelli che ci hanno dato una mano, dalla vittoria dello scorso anno e che ci hanno accompagnato e aiutato per arrivare lontano. Io ho provato a metterci qualcosa di mio”.
E la partita? Ecco il giudizio di Elena Melloni: “Ci aspettavamo una grande intensità e così è stato. Siamo state brave a imporre il nostro ritmo, giocare sui vantaggi e limitare i loro attacchi. Sono molto fiera di come abbiamo gestito la partita sia a livello di squadra che di responsabilità individuale. Adesso ci godiamo la vittoria, super meritata”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la compagna di squadra Serena Soglia: “La sconfitta nel precedente match con le spagnole ci è servito. Ci è servito per capire che solo giocando di squadra possiamo superare le difficoltà. Ci siamo compattate, abbiamo giocato di squadra. Abbiamo vinto con merito”.
Il tabellino: Sofia Tartarini 2, Alice Malintoppi 2, Amina Zarfaoui 6, Silvia Bernabè 8, Alessandra Orsili 15, Chiara Gasparella, Martina Rosignoli 17, Angelica Tibè 12, Beatrice Baldi 10, Elena Melloni 10, Serena Soglia 8.
Niente da fare, invece, per i ragazzi. Ma sarebbe ingiusto non celebrare un argento che vale tanto. Perché la squadra maschile non era accreditata dei favori del pronostico. Perché Matteo Lolli e i suoi fantastici ragazzi hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo. Dopo la quarta piazza dell’anno scorso ci tenevano a migliorare. E si sono arresi solo ai lituani della Vytautas Magnus University. Finisce 93-87 (23-16; 54-35; 78-61 i parziali). I lituani, prima di incontrare Bologna, di fatto avevano chiuso tutte le gare in un quarto, al massimo all’intervallo. Chiudendo con scarti abissali. Il CUS Bologna non si è mai fermato. E anzi, l’Alma Mater rilancia,. Oggi è uscita battuta dal campo, ma non fiaccata nello spirito. Ed è pronta a rilanciare negli anni futuri. Per riportare là in alto, dove i colori biancorossi sono già stati in quattro occasioni (2017, 2018, 2019 e 2023). “Siamo felicissimi - sottolinea Matteo Lolli, che del CUS Bologna è lo storico allenatore -. Abbiamo chiuso una settimana alla grande. Sapevamo che i lituani erano forti, quadrati, decisi. Ci abbiamo provato fino alla fine. Non ci siamo riusciti. Ma usciamo a a testa alta e felici per il percorso affrontato”.
Va oltre Francesco Buscaroli. “Sapevamo di affrontare una rivale che per fisico, talento e sotto tutti i punti di vista ci sarebbe stato superiore. Si sono dimostrati più pronti. Ma noi siamo davvero un bel gruppo, siamo una squadra vera che continuerà a dire la sua anche in futuro. Per questo ci godiamo nel migliore dei modi un argento che vale doppio”.
Il pensiero di Manuele Solaroli non si discosta molto. “Ci abbiamo messo il cuore. I lituani, nel corso del torneo, hanno inflitto scarti abissali a chiunque, tranne che a noi. Ci abbiamo messo il cuore e dobbiamo essere consapevoli di aver vissuto una settimana al di là di quelle che erano le aspettative iniziali. Siamo stati davvero bravi”.
Il tabellino: Vittorio Zedda 9, Francesco Buscaroli, Alessandro Scarponi 7, Riccardo Galletti 19, Alberto Conti 23, Riccardo Ghedini Marco Timperi, 2, Lucio Martini 4, Giulio Martini 8, Manuele Solaroli 3, Matteo Dias 8.
Adesso c’è solo il tempo per la festa di chiusura. E di pensare al 2026. Il CUS Bologna sa che ripetersi non è mai semplice. Ma sa anche di avere una struttura capace di eccellere. Sempre.