Arriva una medaglia da Varsavia (Polonia). E’ del metallo più pregiato, l’oro, e ancora una volta porta la firma di Betty Vuk. Il CUS Bologna torna sul tetto d’Europa (dopo l’oro delle ragazze nel basket e l’argento dei ragazzi, sempre nel mondo dei canestri) grazie a Betty Vuk. La studentessa di Criminologia si conferma la più brava nel mondo del judo e, sotto le indicazioni dei tecnici, sale ancora una volta sul tetto d’Europa. Per lei si tratta della terza volta. Manco a dirlo, in altrettante partecipazioni.
Con questo nuovo successo Betty passa dalla cronaca alla leggenda, perché in uno sport individuale sta portando ai massimi livelli il CUS Bologna e il judo universitario. E’ nella storia dello sport universitario italiano e, per il CUS Bologna, è già una leggenda.
“Penso - dice Betty con l’oro al collo - sia stata una delle gare più difficili della mia vita, non per difficoltà tecnica o fisica delle mie avversarie. Bensì per la mia condizione fisica e mentale. È stata una gara contro me stessa, ho bisogno di un po’ di tempo per metabolizzare la giornata. Ma non possono non ringraziare il CUS Bologna per la grande opportunità e per la fiducia che mi ha concesso nel tentativo, riuscito, di potermi confermare”.
Felice anche Fabio Fabbroni, team manager del judo del CUS Bologna, nonché responsabile tecnico. “È stata una giornata faticosa per un risultato per nulla scontato - dice Fabbroni -. Betty veniva da un periodo di fermo forzato ed era al rientro. E confermarsi non è mai facile. Ma alla fine l’oro è arrivato, assieme a una bella iniezione di fiducia. Riccardo Bertolini è partito bene, ma poi si è un po’ perso, peccato perché poteva entrare nella top ten della categoria. Discorso diverso per Giacomo Lodi (Scienze Motorie), all’esordio europeo, ha combattuto un po’ contratto e dopo un buon inizio si è perso. È un under 21, prospetto in crescita. Per i campionati nazionali universitari ho puntato su una squadra giovane, e questa sarà la via che darà i frutti, spero, a partire dal 2026. Ringrazio Federico Panieri e tutto il CUS Bologna per il supporto e l’opportunità”.
Ecco il giudizio di Riccardo Bertolini (Farmacia). “È stata una gara ricca di emozioni: il livello si è dimostrato molto alto, proprio come negli anni precedenti. Rompere il ghiaccio al primo incontro è stato piuttosto complicato, ma poi mi sono sentito meglio. La gara non è andata come speravo, però ho trovato un buon punto di partenza per migliorare e correggere diversi errori. Ringrazio il CUS Bologna per avermi dato questa grandissima opportunità e non vedo l’ora di tornare ad allenarmi in vista delle prossime gare. Tornerò più forte il prossimo anno, con l’obiettivo di migliorare il risultato!”.
Piazzamenti di prestigio per il taekwondo che ha potuto contare sull’ottimo lavoro di Silvia Lombardi, non solo dirigente della comitiva biancorossa, insieme con Roberto Boghi, ma anche giovane consigliera CUS Bologna. Quinto posto, nel taekwondo per Laila Harti (Scienze Farmaceutiche). Ecco il giudizio di Silvia Lombardi. “Nonostante le medaglie non siano arrivate, è stato un ottimo campionato europeo. Il primo giorno di gara è sceso in campo Luca Ferella (Scienze Motorie), specialista freestyler, ma che in questo campionato si è messo in gioco nella gara di forme (poomsae). Ottima la prestazione nelle forme, che spero possa essere servita come trampolino di lancio per ulteriori eventi internazionali. Un pizzico di dispiacere per il mancato piazzamento nel freestyle, dove il nostro atleta era e a portata per la medaglia d’oro. Sono sicura che saprà rifarsi. Il secondo giorno vediamo sul tatami i nostri combattenti. Laila Harti supera bene il primo incontro per cedere contro una forte atleta turca, fermandosi purtroppo ai quarti di finale, proprio come agli ultimi CNU”.
E Laila Harti (Scienze Farmaceutiche)? “È stata una gara intensa, con il dispiacere finale della sconfitta ai quarti contro un’avversaria di grande livello. So che ho ancora tanto su cui lavorare, ma l’ho vissuta con leggerezza, ed era proprio quello di cui avevo bisogno. Dispiace per la sconfitta, nonostante il risultato, portare a casa questa esperienza ha un valore enorme. Ancora più bello condividerla con il supporto del CUS Bologna, una squadra che rende tutto speciale”. Non nasconde la sua soddisfazione Ayoub Sadid (Scienze Motorie). “È stata un’ottima giornata di gara, mi sono divertito tanto e ho affrontato avversari di altissimo livello. Purtroppo mi sono dovuto arrendere al vincente della categoria, ma lascio il tatami consapevole di aver dato tutto. Avrei preferito concludere meglio la mia esperienza sportiva con il CUS Bologna riportando in patria un altro risultato positivo, ma sono contento di ciò che sono riuscito a dare per questa squadra incredibile”.
La chiosa spetta a Roberto Boghi. “È giusto cominciare da quelle che erano le nostre aspettative. Sappiamo che il livello delle poomsae europeo al momento è estremamente competitivo e per Luca raggiungere il podio sarebbe stato un ottimo risultato. Diverso è nella freestyle dove competevamo per la medaglia più preziosa: Luca parte fra i favoriti. Ebbene non è andata come volevamo. Nella gara di poomsae, dopo essere approdati ai quarti con un bellissimo passaggio di turno Luca ha dovuto cedere il passo all'atleta francese campione d'Europa in carica. Nella gara di freestyle un errore (mai fatto prima) appanna una prestazione fin lì cristallina e lo trascina, in un attimo, dalla cima della classifica alla quinta posizione. Ebbene due considerazioni finali sono necessarie. Luca viene da un prolungato periodo di problemi fisici che ha faticato ad affrontare a causa degli impegni con la Squadra Nazionale di poomsae e freestyle e Squadra Nazionale dimostrativa. Di fatto solo nell'ultimo periodo è riuscito a concentrarsi sulla propria preparazione individuale è ancora distante dal suo reale potenziale. In seconda analisi Luca è avvezzo ad affrontare le competizioni internazionali (campionati europei e campionati del mondo) in squadra è questa è stata una delle sue poche esperienze in singolo. Auspico che la fiducia che il CUS Bologna ha riposto in lui sia l'inizio di un percorso che lo possa portare in alto anche in singolo durante la sua carriera universitaria. Mi sento infine, ma non per minore importanza, di ringraziare il CUS Bologna per averci ospitato (concedetemi il termine) in questa bella e grande famiglia dove lo sport e i suoi valori più nobili si respirano. Siamo fieri di poter essere parte di questo movimento che è sicuramente di ispirazione anche per i giovani che seguono da casa”.