Attività Fisica e Studio - Un binomio inscindibile

La pratica regolare di una o più attività motorie e sportive è una di quelle abitudini che contribuiscono in modo determinante alla salute ed il benessere psico-fisico delle persone, ad ogni età ed in ogni fase della vita. Il periodo degli studi universitari non fa certo eccezione. Tanti studenti e studentesse continuano a praticare il proprio sport preferito, a livello agonistico o ricreativo, e numerose sono le opportunità per sperimentare anche altre discipline e attività, conoscendo nuove persone e realtà diverse. Non sempre però è facile conciliare lo studio e l’attività fisica. Soprattutto durante le sessioni d’esame, gli impegni di studio riducono decisamente il tempo libero, e lo sport finisce spesso in cima alla lista delle attività a cui si rinuncia con l’auspicio di riprendere in periodi meno impegnativi. Tuttavia, trovare un momento della giornata da dedicare all’attività fisica è sempre molto utile perché questo potrebbe avere un impatto positivo anche sui risultati degli esami stessi.

 

L’attività fisica riduce lo stress.

Chiunque abbia affrontato la preparazione di un esame conosce lo stress che questo può comportare. Diverse ricerche hanno mostrato che, durante il periodo degli esami, molti studenti universitari sperimentano un aumento dei livelli di ansia, una ridotta qualità del sonno, ed altre conseguenze fisiche e psicologiche dovute allo stress. Per ridurre questi effetti, lo svolgimento di attività fisica rappresenta un’ottima strategia perché migliora l’umore e riduce i livelli di attivazione, aumentando il rilassamento. Queste risposte si producono attraverso diversi meccanismi biologici che si attivano sia durante l’esercizio che nelle ore immediatamente successive. Inoltre, una buona forma fisica ottenuta attraverso la pratica abituale di attività fisica per alcune settimane o mesi, comporta diversi adattamenti fisiologici, ad esempio sulla pressione arteriosa e la regolazione ormonale. Tutto ciò garantisce una maggiore efficienza nella risposta allo stress e nei processi di recupero in seguito ad eventi stressanti. Oltre a ridurre gli effetti negativi dello stress sul benessere psicofisico, praticare attività fisica permette quindi di migliorare l’efficienza psico-fisica generale, e di conseguenza di affrontare lo studio con maggiore freschezza ed energia.

L’attività fisica migliora la performance cognitiva.

Le attività legate allo studio universitario, come partecipare ad una lezione, oppure preparare o sostenere un esame, richiedono generalmente un elevato impegno dal punto di vista cognitivo. Tra gli effetti positivi dell’attività fisica, c’è anche un miglioramento delle funzioni cognitive, come la memoria e l’attenzione, che secondo l’ipotesi di alcuni ricercatori può essere dovuto ad un aumento del flusso ematico cerebrale ed a modificazioni neuronali. Non sorprende quindi che atleti praticanti sport come le discipline di tiro o gli sport motoristici, in cui l’impegno fisico può essere relativamente inferiore ad altre discipline ma l’impegno mentale è molto elevato, dedichino molto tempo alla preparazione fisica. Numerosi studi hanno peraltro dimostrato che esiste una buona correlazione tra il livello di forma fisica e la performance accademica negli studenti.

Quale attività e quanta attività?

È molto difficile individuare specifiche attività o discipline che possano in generale essere più consigliate rispetto ad altre. Ogni tipologia di attività fisica ha i suoi vantaggi ma anche possibili controindicazioni, e tutto va considerato rispetto alle caratteristiche di ciascuno. La scelta va dettata dalle proprie attuali capacità psico-fisiche, ma anche dai propri desideri e dalla propria curiosità, e, non da ultimo, da aspetti pratici. È più semplice prendere l’abitudine di praticare un’attività se questa è divertente e si svolge in luoghi ed orari comodi. Più che il tipo di attività praticata, è importante la quantità di attività fisica svolta. Ad esempio, le linee guide di diverse organizzazioni sanitarie, tra cui l’OMS, suggeriscono di svolgere almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica da moderata ad intensa, sebbene alcuni benefici si manifestino anche una durata inferiore. Naturalmente non bisogna esagerare, perché allenarsi in maniera eccessivamente intensa o per una durata eccessiva rispetto alle proprie capacità e al proprio stato di allenamento, può comportare problemi e portare al cosiddetto sovrallenamento. Infine, se per qualsiasi motivo risulta difficile o impossibile svolgere regolarmente sport ed attività fisica, è possibile migliorare il proprio benessere psico-fisico anche riducendo la sedentarietà. Le attività di studio sono spesso associate ad uno stile di vita sedentario, perché portano a trascorrere molte ore seduti sui libri o al PC. Effettuare circa ogni 2 ore delle “pause attive” di circa 10 minuti camminando o facendo stretching ed esercizi a corpo libero può essere una strategia utile, così come spostarsi a piedi o in bicicletta invece che con altri mezzi.