Un progetto ancora più ambizioso per il Cus Bologna insieme all'Ateneo nel mondo degli Esports

Ma non solo: le parole di Valerio Piersanti responsabile dell'area Esports per il Cusb e Riccardo Fiorani studente dell'Alma Mater che si è classificato secondo al CUSB Esports Tournament di Assetto Corsa gareggiando nel paddock dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola durante Alma Mater Fest

Il mondo degli Esports, l’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, Unibo, il Cus Bologna e l’idea di arrivare a un Esports Center all’ombra delle Due Torri.

Tanta carne al fuoco dopo la manifestazione che ha visto il Cus Bologna al fianco di Unibo in occasione dell’Alma Mater Fest. A Imola, per il Cus Bologna, come responsabile area Esports, c’era Valerio Piersanti. “Otto simulatori - spiega Valerio - e una collaborazione strettissima con il mondo Dallara. Che ha offerto ai partecipanti la possibilità di cimentarsi in modo esclusivo. E, per di più, regalando una sorpresa, incredibile, alla fine della competizione. I migliori hanno avuto la possibilità - il premio era stato tenuto nascosto - di affrontare il circuito in prima persona, a bordo di una Dallara. Alla guida un collaudatore ufficiale Dallara, ma l’emozione è stata davvero fortissima”.

Una giornata speciale a Imola perché insieme con i simulatori era in programma anche una gara tra dieci team che costruiscono moto. Una sola controindicazioni, legata alle limitazioni anti-Covid: la mancanza di pubblico. Ma è stato possibile seguire la giornata in streaming e i contatti, grazie al canale dell’Università di Bologna, sono stati davvero tanti. “Pensiamo in grande - prosegue Piersanti - perché il progetto è ancora più ambizioso. L’obiettivo è quello di arrivare a una selezione universitaria che corra. Alla creazione di un Esports Center a Bologna. Un nuovo impianto sportivo a disposizione di Bologna”.

Per far crescere talenti come quello di Riccardo Fiorani, che ha conquistato il secondo posto, tra Alessandro Siddi e Umberto Principi, due professionisti di Esports. Quella di Riccardo è una bella storia, che merita di essere raccontata. Nato a Fano (Pesaro e Urbino) il 15 gennaio 2001, Fiorani è iscritto alla facoltà di Scienze Informatiche a Unibo Cesena. “Mi sono qualificato con l’ultimo tempo disponibile - racconta ricostruendo la sua giornata da assoluto protagonista -, per questo non ero considerato uno dei favoriti. Poi, in gara, con il simulatore, la situazione è radicalmente cambiata”.

Rivede tutta la prova, Riccardo. “Nella semifinale dove ero partito primo poi mi avevano buttato fuori alla prima curva e avevo rimontato fino al terzo posto. Nella finale sono partito come secondo. Ho fatto un bello stacco della frizione quindi sono riuscito a passare il primo. Poi alla staccata visto che avevo un po’ di paura per come era andata la semifinale ho staccato presto e ho perso la prima posizione. Nei primi 10 minuti di gara ho provato a mettergli pressione, ma non sono riuscito a passarlo dopo sono andato in gestione del carburante perché non ero sicuro di finire la gara e con quel ritmo sono arrivato secondo”.

Un secondo posto che gli è valsa anche la proposta di entrare in una squadra professionistica. Scelta non facile per Riccardo al quale non mancano le opportunità e le passioni. “Cosa farò da grande? Intanto mi piacerebbe completare il percorso di studi con la magistrale. Per ora sono in pari. Dopo la laurea mi piacerebbe andare negli Stati Uniti, perché là sono un passo avanti. O anche nella più vicina Milano”. Campione di Esports, ma non solo. “Ho sempre corso in bicicletta, come dilettante. Sono stato campione regionale. Gareggio con i colori dell’Andrea Cattoli di Cesena, ma a fine stagione lascio. Non si può seguire tutto con lo stesso trasporto”.

Arrivare al secondo posto è stato relativamente facile: 20 minuti di prove libere, 15 di qualifica e 30 di gare. Ma per raggiungere un livello di eccellenza, prima di approdare all’autodromo Enzo e Dino Ferrari, sono serviti 200 giri di apprendistato e giorni e giorni di allenamento. Per Riccardo il simulatore, se usato bene, è uno strumento importante, anche per evitare incidenti. “Il simulatore ti consente di capire velocemente tanti aspetti. E, se ci fate cosa, anche nel mondo dell’automobilismo, l’età dei piloti è sempre più bassa, perché il simulatore consente di bruciare le tappe. L’esperienza sul campo, però, resta fondamentale. Il simulatore, se usato male, ti spinge a un’eccessiva sicurezza. E quando sei troppo sicuro, alla fine, esageri. Quindi bisogna mediare tra i due aspetti per ottenere il risultato migliore”.

Campione di Esports, ma anche appassionato di auto e moto in carne e ossa, meglio, in telai, bulloni e tubi di scappamento. “Se dovessi scegliere tra una gara dal vivo, al volante o in sella, tra la Formula Uno e la MotoGp non avrei dubbi, opterei per la MotoGp. Magari in sella a una Ducati”. La celebre Rossa di Borgo Panigale, un’altra eccellenza delle Due Torri, proprio come Unibo.